mercoledì 7 maggio 2025

Musiche dal Giro d'Italia

Nel 1959, Sergio Zavoli, allora radiocronista, propose a Gino Latilla di comporre una canzone che aprirebbe le radiocronache del Giro d'Italia. La canzone scelta fu "Il re della strada", che, pur non diventando un grande successo commerciale, rimase legata al Giro d'Italia e al suo spirito. Ed è così che inizio...



2025 Gianna Nannini "Volare (Nel blu dipinto di blu)"

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2024 Lorenzo Jovanotti "La Carovana"

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2023 Raphael Gualazzi "Il Giro"

"Il Giro" è una canzone scritta e interpretata da Raphael Gualazzi per lo spot Rai del Giro d'Italia 2023. La canzone è stata trasmessa in rotazione sui canali Rai da fine aprile 2023.


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Testo
Girano le ruote, girano i sogni, gira speranza
Girano luoghi comuni, detti, superstizioni
E io mi giro a guardare te
Tu che hai girato mari e monti
Scalato paesaggi impossibili
Tu che hai conosciuto la sconfitta e hai pianto sudore
Che hai attraversato la soglia di ogni dolore!
Tu che continui a girare perché sai di che puoi arrivare
La forza dei sogni è libertà immortale
Sconfiggi ogni limite e continua a girare
Raggiungerai ogni traguardo ma non devi mollare
Perché la vita è così, spesso gira su se stessa
Ma in fondo è bella, bella, bellissima
E se sai la saprai amare oltre ogni limite potrai volare
E volare più in alto e più in alto ancora
Fino alla meta, al trionfo, all'aurora

Fonte: LyricFind
Compositori: Raphael Gualazzi
Testo di Il Giro © Sugarmusic s.p.a.


2014 Frankie hi-nrg mc "Pedala"
Frankie hi-nrg mc ha scritto e pubblicato la canzone "Pedala". Questa canzone è disponibile su piattaforme come Spotify e altri servizi musicali. Il titolo "Pedala" si riferisce alla metafora di pedalare per andare avanti nella vita, sottolineando la necessità di movimento e impegno. Frankie hi-nrg mc è un rapper e produttore italiano, noto per il suo stile musicale e le sue liriche. 

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Testo
Scriviam la nostra storia usando biciclette,
inseguendo la memoria su strade molto strette,
su per le salite senza avere una borraccia, giù
per le discese con il vento sulla faccia. Perché
la bicicletta non importa dove porti, è tutto un
equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una
questione di catene e di corone, di grasso che
lubrifica la vita alle persone. Come nella vita
c'è una ruota che gira, una ruota che spinge e
con quest'aria che tira se una ruota si fora la
caduta è sicura: una toppa ripara, una ferita si
cura. Non avere paura che sennò ti deconcentri,
devi far coincidere i pesi e i baricentri.
L'impegno di coppia per un singolo momento:
due le forze in gioco, un solo movimento
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l'hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta...
Se è libero il pignone lo sceglie la corona, che
attraverso una catena condiziona il moto del
sistema: monarchia meccanica che ha giurato
fede eterna alle leggi della fisica. Statica,
termodinamica, quasi democratica se quando si
ferma si va a ruota libera, o tirannica, con la fissa
dello scatto, senza i freni che difendon dall'impatto.
È mansione del pignone fare la rivoluzione,
portare il movimento in ogni direzione, in costante
acrobazia irradia l'energia dal centro fino alla
periferia. È solo una questione di rapporto tra
ingranaggi e tutto gira liscio fino a che non ti
scoraggi, che l'unico motore qui sei tu con il
fiatone a spingere in salita per la vita il carrozzone
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l'hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta...
Sai bene che la storia è ciclica, come la pazienza
è biblica e la peggior salita è una discesa ripida,
repentina, tutta tornanti, serpentina, peso
in avanti, giù dalla china. Come una valanga
controllata precipiti in picchiata, il paesaggio vola
dentro a una zoomata. Guardi dove vai, vai dove
vuoi, occhi aperti e sai come stai, fai come puoi.
Il traguardo arriva quando meno te lo aspetti:
è un parcheggio di bici appoggiate ai cavalletti,
bici abbandonate là, senza controparte, pronte
a ripartire se qualcuno parte. Pronte per andare
lontano, cambiando i rapporti, andandoci piano.
Pensa che una volta una bici fece piangere un
uomo: diventarono amici. Lei gli chiese perdono
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l'hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta...

Fonte: Musixmatch
Compositori: Carolina Galbignani / Leonardo Beccafichi / Francesco Di Gesu / Leo "fresco" Beccafichi


2013 Cesare Cremonini "Mezza Estate"

"Mezza Estate" è una canzone di Cesare Cremonini. Come si legge su Cosmopolitan, è stata scritta da Davide Petrella, una delle firme più ambite della musica italiana. La canzone è stata pubblicata nel 2024. Secondo una delle fonti. 


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Testo
Ah, come sei bella mezza estate
Quando alla mia porta arrivi tu
Con le tue salite, le frenate, le discese e le volate
Porti in me la gioventù
Ah, come sei calda mezza estate
Quando all'improvviso arrivi tu
Lascio le finestre spalancate
Passa il Giro per le strade
Tutto il resto non conta più
Cameriere
Per piacere fammi bere c'ho una sete favolosa
Al mio amore porti una gazzosa
Sono in fuga per la maglia rosa
Lascio le finestre spalancate
Passa il Giro per le strade
Tutto il resto non conta più
Ah, come sei bella mezza estate
(Quando alla mia porta arrivi tu)
Quando alla mia porta arrivi tu
Lascio le finestre spalancate
Passa il Giro per le strade
Tutto il resto non conta più
Lascio le finestre spalancate
Passa il Giro per le strade
Tutto il resto non conta più

Fonte: Musixmatch
Compositori: Cesare Cremonini / Alessandro Magnanini


2012 Lucio Dalla "Sono in Fuga"

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2010 Paolo Belli "Tutti al Giro"

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2007 Paolo Conte "Velocità Silenziosa"

"Velocità silenziosa" è una canzone di Paolo Conte, inclusa nel suo album Psiche, pubblicato nel 2008. Il brano si distingue per un'atmosfera onirica e riflessiva, incentrata sulla bicicletta come metafora della libertà e della poesia quotidiana.

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Testo
Una bella bici che va, silenziosa velocità
Sopra le distanze, le lontananze starà
Una bella bici che va, silenziosa velocità
Rotolava biglie e il Giro d'Italia farà
Una bici non si ama
Si lubrifica, si modifica
Una bici si declama
Come una poesia per volare via
Una bella bici che va, roteante fluidità
Bici futurista, bici d'artista sarà
Una bella bici che va, roteante fluidità
Sagoma dinamica e geometrica avrà
Una bici vuole fama
E chilometri, e chilometri
Una bici è una dama
Falla vincere, falla ridere
Una bella bici che va, pedalante mobilità
Nel suo portapacchi quel che ci ficchi ci sta
Una bella bici che va, pedalante mobilità
Anima testarda i una coccarda vivrà
Una bici la si ama
Come l'ultima delle fantasie
C'è uno scatto che ti chiama
Come il fischio che hanno le frenesie

Fonte: Musixmatch
Compositori: Paolo Conte
Testo di Velocità silenziosa © Warner Chappell Music Italiana Srl, Bmg Rights Management Italy Srl, Alternativa Edizioni Musicali Srl

2005 Paolo Belli "È un gran bel Giro"

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2001 Paolo Belli "Danceur Danzando"

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2000 Enrico Ruggeri "Gimondi e il Cannibale"

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Libri dal Giro d'Italia

La grande storia del ciclismo. Dai pionieri di fine ottocento a oggi, fra imprese, rivalità e retroscena

La storia e la leggenda del grande ciclismo, a partire dalle fascinose avventure dei pionieri di fine Ottocento sino ai giorni nostri. La nascita del Tour de France e del Giro d’Italia, di tante spettacolari classiche, i primi eroi popolari dell’infinita avventura. Il diavolo rosso Gerbi cantato da Paolo Conte. Lo spazzacamino valdostano Maurice Garin, che diventa francese e vince il primo Giro di Francia. Costante Girardengo il Campionissimo. La gloria e la tragedia di Bottecchia. Binda e Guerra, una grande rivalità, sino all’epopea dei giganti della strada, Bartali e Coppi, che con i loro trionfi aiutarono il paese a rinascere dopo i drammi della Seconda guerra mondiale. E poi Gimondi e Merckx, un grandissimo duello, ma anche tanti campioni italiani al proscenio negli anni ’50 e ’60. Le sfide infuocate fra Moser e Saronni, poi Bugno e Chiappucci, il mito e la tragedia di Marco Pantani. I trionfi e le frodi di Lance Armstrong. Le altre avvilenti vicende di doping, compreso quello tecnologico. Ma anche le emozionanti vittorie olimpiche e mondiali di Paolo Bettini. Tanti retroscena, altrettanti segreti sino alle vittorie di Nibali al Giro, al Tour e alla Vuelta. L’oro olimpico di Viviani ai Giochi di Rio, l’oro del quartetto trascinato da Ganna ai Giochi di Tokyo, le tragedie assurde di Michele Scarponi e di Davide Rebellin. Il colpaccio a sorpresa di Bettiol al Giro delle Fiandre e i trionfi su pista e su strada, a cronometro e in linea, in maglia iridata e in maglia rosa, il record dell’ora del nostro straordinario Filippo Ganna. Senza dimenticare l’avventura di Sonny Colbrelli, campione d’Italia, d’Europa, in trionfo nel fango della Roubaix e poi tradito dal suo cuore. Infine, la nuova generazione di fenomeni, Pogacar e Vingegaard, Van der Poel e Van Aert che su tutti i traguardi sanno rendere spettacolare e affascinante ogni sfida.

Ciclismo. Storie segrete. Vicende, retroscena e notizie riservate dei campioni di ieri e di oggi. (Nuova ediz.)

Raccontare alla gente le storie che, davanti a un caffè, nelle pause tra una gara e l’altra, si scambiano di consueto i giornalisti, gli addetti ai lavori, gli inviati al seguito delle carovane dei ciclisti, come si scriveva un tempo. È il compito che si è dato un veterano del mestiere come Beppe Conti in questo libro, che svela i retroscena, i pettegolezzi e le confidenze raccolte dai protagonisti di tante avventure di strada, sui sentieri delle classiche, sulle montagne del Giro e quelle del Tour, nelle kermesse per un Mondiale. Un romanzo sportivo composto da tante storie, attraverso la Storia del grande ciclismo, alla ricerca dei segreti legati alle memorabili imprese che hanno fatto epoca: dalle follie d’inizio Novecento alle sfide spietate fra Girardengo, Binda e Guerra, sino alla storica e intensa rivalità fra Coppi e Bartali e alle vicende di Pantani, Cipollini, Nibali. Per comprendere una volta per tutte quanto è fascinoso e grande lo sport della bicicletta. E mai troppo amato.

Ho voluto la bicicletta. Come il ciclismo mi ha insegnato a vivere

Come una tappa di montagna, ogni percorso di vita è un alternarsi di salite e discese, momenti durissimi e poi sollievo, castigo e misericordia. Il ciclismo è del resto un poderoso esercizio del corpo che, oltre alla forza muscolare, necessita di formidabili energie mentali.In questo libro Davide Cassani parte dal punto più amaro della propria lunga carriera – quando, appena esautorato dal ruolo di ct della Nazionale, si trovò da solo sul divano di casa a gioire per la conquista dell'oro nella gara su pista a Tokyo 2021 – per scandagliare, a una a una, tutte le risorse interiori che la bicicletta, sempre fortemente "voluta", gli ha permesso di sviluppare negli anni. L'ingrediente di base è la passione, sbocciata già nel '68, quando il babbo lo portò a vedere Gimondi al Mondiale. Ma non basta. Poi occorre decidere chi sei («gregario, lo avevo capito quasi subito»), saper scegliere gli obiettivi (vedi Nibali nel 2016: Giro, Tour o Olimpiade?) e soprattutto imparare a rialzarsi anche dopo le peggiori cadute, come quella di Bettiol a Tokyo. Per farlo servono sia fiducia all'interno della squadra (Martini ne aveva in Cassani, come Cassani in Trentin), sia tante altre doti individuali: lucidità, senso della sfida, studio. E poi la spinta (forse) maggiore viene dall'attitudine a sorprendere tutti come Colbrelli alla Roubaix, ad azzerare per cominciare una nuova vita. Cassani, di vite, ne ha già vissute almeno tre: corridore, commentatore, ct. E non stupisce che si stia profilando la quarta...

Pantani è tornato. Il complo5to, il delitto, l'onore

Tutti ricordano le immagini di Marco Pantani scortato dai carabinieri a Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999. Un numero, 53, il valore del suo ematocrito al controllo, gli costa un Giro d’Italia condotto trionfalmente. Per qualcuno, quel giorno crolla un mito. Per Pantani è il mondo stesso a crollare. Insieme alla maglia rosa gli sfilano l’onore, e un gran pezzo di vita. È una discesa agli inferi, che il Pirata compie scalino dopo scalino e si consuma il 14 febbraio di cinque anni dopo nel residence di Rimini dove viene trovato morto. Overdose è il verdetto del giudice. Qualcosa di molto simile a un suicidio per il resto del mondo. Qualcuno continua a nutrire dubbi su quella conclusione ma servono nuovi elementi e molto coraggio per spingere la magistratura a riaprire il caso. Tre persone non hanno mai smesso di lottare per restituire l’onore a Marco Pantani e trovare finalmente la verità. Tonina, la mamma, che ha sempre rifiutato la versione ufficiale. Antonio De Rensis, l’avvocato della famiglia, che ha messo testa e cuore in questa battaglia. E Davide De Zan, un giornalista ostinato, che di Marco era amico. Grazie a un lavoro d’inchiesta puntiglioso e serrato, dettagli, fatti e clamorose dichiarazioni si accumulano sotto gli occhi dell’autore e qui vengono documentati e analizzati nella loro sconvolgente evidenza. È così che hanno preso corpo due parole: complotto e criminalità organizzata. Due parole che gettano la loro lunga ombra fino al tragico epilogo, e impongono di evocarne una terza, ancora più terribile: omicidio. A Campiglio hanno ucciso il campione, a Rimini l’uomo. Un solo uomo ucciso due volte. «Tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare» esortava Marco Pantani in un messaggio ritrovato dopo la sua morte. Finalmente i ragazzi hanno parlato. Pantani è tornato. Adesso, fate giustizia.

Pantani per sempre

Un'incalzante indagine che non smette di chiedere giustizia e racconta a tutto tondo la vicenda di un campione che è incastrato nel cuore di ogni amante del ciclismo.

Ci sono vicende che fanno ribollire il sangue, se solo ti è rimasto un po’ di sangue in corpo. La storia di Marco Pantani – del campione Pantani e del ragazzo Marco – è una di quelle. È la storia di un uomo fortissimo e sensibile, un fiore d’acciaio. È la storia dell’ultimo eroe del ciclismo romantico, del più grande scalatore di tutti i tempi, il Pirata, un atleta unico, impastato della stessa materia di cui sono fatti i sogni dei tifosi e le imprese più leggendarie dello sport. È la storia di un uomo ucciso due volte. Prima a Madonna di Campiglio, in un’assolata giornata di giugno del 1999, il giorno che cambiò il ciclismo e, forse, si prese per sempre la nostra innocenza. E poi in un residence di Rimini, cinque anni dopo, a San Valentino. Davide De Zan non è solo un grande cantore del ciclismo, il telecronista che ha raccontato e racconta il Giro d’Italia, il Tour de France e i più importanti avvenimenti sportivi degli ultimi trent’anni. È anche un uomo ostinato. Ostinato come solo certi cronisti vecchia scuola sanno essere. Ostinato come solo gli amici – lui che di Marco era amico vero – sanno essere. Davide De Zan è stato testardo, non ha mai mollato la presa. Come di certo non l’ha mai fatto Tonina, la madre di Pantani, suo padre Paolo, né gli amici più cari. Anche loro sono stati ostinati. Il risultato di questa ostinazione è un’inchiesta che ha scoperchiato ben altre verità, forse troppo scomode, e a cui ora De Zan aggiunge nuove e sconvolgenti pagine. Un’incalzante indagine che non smette di chiedere giustizia e racconta a tutto tondo la vicenda di un campione che è incastrato nel cuore di ogni amante del ciclismo. Chi si chiede perché, a vent’anni dalla sua ultima corsa, l’amore per Marco Pantani è più vivo che mai, lo capirà leggendo questo libro.

Bestie da vittoria

Questa è l'altra faccia del ciclismo, il racconto di quel mondo parallelo fatto di ipocrisia, interessi e giochi di potere che sta dietro ai colori, ai tifosi lungo le strade, ai carrozzoni festanti delle grandi gare. Un sistema cannibale di cui tutti sono a conoscenza, ma di cui nessuno parla, perché tutti hanno troppo da difendere. Un libro denuncia che chi fa parte del sistema non potrebbe scrivere. Solo uno che non ha più nulla da perdere, come Di Luca, radiato a vita per doping, poteva farlo.




Il Giro d'Italia. Una storia di passione, eroismo e fatica

Colin O’Brien, giornalista irlandese residente da oltre vent’anni in Italia, ricostruisce con magistrali pennellate la storia del Giro attraverso i personaggi che l’hanno reso unico, i dualismi, gli scandali e gli eroi... è il grande libro del Giro d'Italia!





La corsa del secolo

Raccontare il Giro significa anche raccontare la storia dell’ultimo secolo del nostro Paese. Lo fanno in questo libro due studiosi che seguono i protagonisti dell’epopea del Giro e le vicende del nostro Paese, da Binda a Girardengo, da Giolitti a Mussolini, dai mitici Coppi e Bartali a Eddy Merckx, da De Gasperi e Togliatti fino a Pantani e Nibali, Berlusconi e Renzi.





Ho osato vincere

Moser fu il primo a usare le ruote lenticolari, a indossare gli occhiali antivento, a sperimentare nuovi metodi d’allenamento. Dopo Coppi e Bartali, nessuno come lui ha saputo raccogliere intorno a sé l’affetto di tifosi e appassionati, non solo per i tre record dell’ora – in altura, al livello del mare e al coperto – ma perché fu un innovatore su tutti i fronti proiettando il ciclismo degli anni Settanta e Ottanta nel futuro.





Di furore e lealtà

Il grande campione si racconta a un grande scrittore: storie d’amore e d’amicizia, rivalità e collaborazione, scandiscono la sua esistenza, legate in maniera inestricabile alla missione che si è scelto: provare a vincere le più grandi corse a tappe del mondo. Il ragazzo siciliano dimostrerà che non esistono sogni impossibili e, allo stesso tempo, si renderà conto che il viaggio intrapreso l’ha trasformato in uomo.





Il texano dagli occhi di ghiaccio

Questo saggio racconta per la prima volta come venne costruito un raffinato sistema di spionaggio e di tecnologie all’avanguardia che permise a Lance Armstrong di entrare nella leggenda (dal 1999 al 2005, vinse sette Tour de France) e, qualche anno dopo, di diventare il simbolo del più grande scandalo della storia dello sport.





Quelli che pedalano

Dall’ex campione, tutto quello che devi sapere per andare più forte in bicicletta: tutte le nozioni tecniche, gli strumenti, i test e le tabelle per diventare un cicloamatore di successo