Bike & Kayak Tour dell'Alto Adriatico, un set su Flickr.
Eccoci qua dunque, a Kranjska Gora, pronti per affrontare la salita che ci porterà fino al passo Vršic. Ancora non abbiamo realizzato dove ci troviamo che siamo già in sella, in un ambiente così simile ma anche così diverso rispetto alle montagne alle quali siamo abituati. L'aria non è nè secca nè umida, mentre la temperatura è abbastanza alta.
Abbiamo iniziato il nostro percorso lungo la strada
Vršiška
Cesta che porta al passo Vršic,
primo obiettivo da raggiungere in bici, situato a 1611 m.n.m.
(m.s.l.m.). Nei primi 3 Km la salita risulta facile, per poi diventare impegnativa negli 8 Km successivi fino al G.P.M., presentando una pendenza media del 14%, segnalata da un cartello
all'inizio del tratto. Al termine potremo comunque dire di aver scalato il passo più alto della Slovenia!
Questa strada ha la caratteristica di presentare tutti i tornanti in pavé, che sono ben 24 negli 11 Km di salita.
Questa strada ha la caratteristica di presentare tutti i tornanti in pavé, che sono ben 24 negli 11 Km di salita.
È una strada panoramica dalla
quale si possono ammirare le imponenti montagne del Triglavski
Narodni Park sulla destra e presenta diversi punti in cui potersi fermare per scattare
le foto ricordo del paesaggio, nonostante la carreggiata non molto
larga (fare attenzione agli autobus in manovra sui tornanti più
stretti).
Giunti al passo
Vršic, dove risulta
d'obbligo una sosta per la foto di rito, appoggiati al cartello che
indica la quota raggiunta, abbiamo subito affrontato una lunga discesa, molto simile
nei primi 11 Km alla salita appena superata, per pendenza e numero di
tornanti (questa volta in asfalto), la quale diventa dolce e sinuosa nella
parte finale che porta a Kal-Koritnika, regalandoci la vista a destra della sorgente del fiume Soča.
Alle ore 10:00 appuntamento all'imbarco di Boka, ai piedi della cascata che dà origine all'omonimo fiume, affluente dell'Isonzo. E dopo i preparativi, ingresso in acqua fissato per le 11:00.
Qui i servizi per i kayakers sono tra i più curati, con ampio parcheggio, bar, ristorante, camere e appartamenti e vicino al fiume addirittura bagni pubblici e spogliatoi molto puliti e ben curati.
Moltissimi sono i turisti e gli sportivi che praticano il kayaking e il rafting su questo fiume, già da Aprile, con Luglio e Agosto che vedono il maggior numero di temerari percorrere queste acque fresche e di color smeraldo che scorrono fra sassi e gole. Cercando di ambientarsi operando le manovre base per condurre il kayak, le circolari, il traghetto e l'entrata e l'uscita dalle acque morte, ci siamo avviati a percorrere il fiume Soča. I tratti più facili ci hanno permesso di ammirare le montagne ai lati del corso d'acqua, la natura che popola le rive e il fiume. I tratti più impegnativi hanno assorbito tutte le nostre energie mentali per concentrarci e non sbagliare le traiettorie, in una piccola lotta personale con le acque, ora più bianche, del Soča. A nostro parere una delle più belle esperienze che si possa fare per una vacanza mozza fiato!
Quest'anno i fondi dagli enti pubblici, turistici e dagli sponsor non sono arrivati e l'itinerario è stato accorciato. Perciò abbiamo dovuto saltare alcune tappe e percorrere alcuni tratti in auto.
[...]
La penultima tappa è stata quella di casa! Infatti abbiamo percorso in bici le strade dei nostri allenamenti, partendo da Rosolina Mare (RO) e arrivando a Scardovari (RO), per la precisione scendendo da sella in località Barricata.
Quest'anno i fondi dagli enti pubblici, turistici e dagli sponsor non sono arrivati e l'itinerario è stato accorciato. Perciò abbiamo dovuto saltare alcune tappe e percorrere alcuni tratti in auto.
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La penultima tappa è stata quella di casa! Infatti abbiamo percorso in bici le strade dei nostri allenamenti, partendo da Rosolina Mare (RO) e arrivando a Scardovari (RO), per la precisione scendendo da sella in località Barricata.
La giornata ha preso il via da Viale dei
Pini in direzione Rosolina, abbiamo pedalato per qualche chilometro per poi svoltare a destra in Via S. Antonio e
seguire il lungo argine dell'Adige. Ad un certo punto, sulla sinistra, appare una stradicciola, la quale si inoltra nelle valli del Parco del Delta del Po (Valle Boccavecchia, Valle Canelle, Valle Passarella, Valle Spolverina, Valle Capitania e Valle Veniera), per farci scoprire un panorama mozza fiato tra gli uccelli splendidi e la vegetazione del luogo: Fenicotteri, Gabbiani, Trampolieri e molti altri, tutti intenti a nutrirsi, tra le acque delle valli. Proseguendo per questa strada relativamente stretta e sinuosa, ma ben asfaltata, si arriva a Cason Moceniga dove si può proseguire per le valli verso sinistra, o svoltare a destra e dirigersi verso Porto Viro e poi Taglio di Po. Noi abbiamo scelto la seconda per questioni legate agli sponsor, ma avremmo preferito continuare con l'esplorazione del Delta.
Foto al Negozio Cicli Er-Man di Porto Viro (Sponsor del Tour)
L'ultima tappa! Da Goro (FE) all'Oasi di Vigarano Pieve in bici, con partenza mattiniera, per seguire la Ciclabile Destra
Po (parte dell'itinerario EuroVelo n.8) fino a Francolino e visitare, prima del termine del viaggio, Ferrara - città delle Biciclette. Dopo una lunga pedalata godendoci tutte le sfaccettature dell'ambiente polesano attorno al Po, la golena con la sua vegetazione costituita a tratti da piante spontanee e a tratti da pioppeti coltivati dall'uomo, le campagne e i piccoli paesi sulle sponde del fiume, siamo giunti a Francolino, dove è stato scelto di svoltare verso il
centro del paese e prendere la ciclabile verso Ferrara. Dirigendoci sempre dritti, costeggiando le case fino al segnale
di attraversamento pedonale-ciclabile, abbiamo attraversato la strada rimanendo sulla ciclabile, abbiamo oltrepassato il successivo attraversamento
e proseguito fino al Parco Urbano di Ferrara. Attraversata la strada, ci siamo immessi sul sentiero ciclopedonale del "sottomura" passando sotto al ponte
pedonale delle Mura Estensi. Svoltando a sinistra siamo saliti sulle Mura Estensi dalla gradinata, fiancheggiata da un sentiero apposito per far scorrere la bici senza doverla trascinare su per i gradini. Percorrendo le Mura Estensi fino alla Porta
degli Angeli, antica porta di accesso alla città, abbiamo svoltato subito a destra e siamo scesi dalle mura per immetterci su via Ercole I d'Este e proseguire
fino al Castello Estense.
Arrivati al Castello,
attraversandolo dal portone di fronte, si esce dalla parte opposta e si giunge in Piazza Castello. Svoltando sotto i portici a sinistra, abbiamo raggiunto l'ingresso del
Duomo di Ferrara e Piazza Trento e Trieste. Entrando nella Piazza Municipale e svoltando alla prima a destra, abbiamo proseguito per la ciclabile di Viale Cavour fino al semaforo, tenendo la destra. Mantenendo sempre la destra sul percorso
ciclabile-pedonale siamo passati sotto al ponte della ferrovia e abbiamo proseguito
in direzione Bondeno. Da qui, seguendo la Ciclabile della Burana siamo arrivati all'Oasi di Vigarano Pieve, scortati da una magnifica serie di alberi che disegnavano una volta verde e lussureggiante sopra la strada per tutto il percorso.
Al termine di questa breve avventura possiamo dire di esserci divertiti e aver ideato e percorso un itinerario molto bello e suggestivo, che tocca tutti i patrimoni naturali e artistici più importanti di questo angolo di mondo tra la Slovenia e l'Italia. Con la speranza di poterlo ripercorrere, includendo anche quei tratti che abbiamo saltato, guardiamo al prossimo anno e progettiamo ancor più entusiasti l'escursione che verrà.
Al termine di questa breve avventura possiamo dire di esserci divertiti e aver ideato e percorso un itinerario molto bello e suggestivo, che tocca tutti i patrimoni naturali e artistici più importanti di questo angolo di mondo tra la Slovenia e l'Italia. Con la speranza di poterlo ripercorrere, includendo anche quei tratti che abbiamo saltato, guardiamo al prossimo anno e progettiamo ancor più entusiasti l'escursione che verrà.
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Saluti Sportivi
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